Musicisti di grande prestigio internazionale provenienti dalle periferie di Nevers in Francia, con i loro bidoni metallici suonati alla maniera dei tamburi africani. Un fenomeno artistico senza paragoni, capace di mescolare una tradizione di provenienza tribale, africana, con l’immagine dura, estrema della civiltà industriale. Uno spettacolo sonico e visivo mozzafiato, di grande impatto e coinvolgimento emotivo. Originari del quartiere ferroviario di Varennes-Vauzelles, nei pressi di Nevers, soprannominato il Bronx a causa delle sue vie ad angolo retto e della sua gigantesca officina, i Tamburi del Bronx si sono formati nel 1987 in occasione del festival “Da Nevers all’alba”. Quello che all’inizio non doveva essere altro che un delirio per un solo concerto, si trasformò rapidamente in un’autentica istituzione. I media si impadronirono del fenomeno, da quel momento apparvero ovunque, nacquero i Tamburi del Bronx. L’idea del bidone la prendono dai Tamburi del Burundi (senza la tradizione africana ma con, in più, la rabbia metropolitana), dei quali hanno mantenuto la passione per picchiare forte. Ragazzi di strada con la faccia da galera, occhiali neri, muniti di manici di piccone, sono una ventina a tambureggiare su degli enormi bidoni metallici. Giunto dalla parte più remota della contemporaneità, il loro “rock ferroviario” è una poesia industriale sul fondo dei barili di petrolio, in rime assordanti; un compromesso tra una marcia militare, una carica di rinoceronti, una sfilata di rulli compressori o bulldozers. A completare il forte impatto scenico e sonoro dei tamburi metallici e dell’energia fisica che li percuote, una magnifica architettura di luci che “suona” in perfetta sintonia con l’esibizione.

Conferenza/Laboratorio a cura del Dr. Gianmarco Landi – Neanche Gli Dei 2025
Il Festival Letterario Neanche Gli Dei presenta Conferenza/Laboratorio a cura del Dr. Gianmarco Landi Il mondo finanziario che cambia: percorsi e strategie Dall’Euro alle monete