Il quartiere di Castello a Cagliari è sede delle principali attività della residenza, che si svolgeranno nello storico Palazzo Siotto, centro culturale e di ricerca.

Spettacoli, workshop, attraversamenti e riflessioni sul quartiere storico di Castello attraverso gli occhi di Blaine L. Reininger, Andrea Bruschi aka Marti, Mimosa Campironi, Andrea Bruno.

Questa sezione è dedicata alla scoperta di Cagliari e del quartiere Castello.

Cagliari (Casteddu in sardo) è un comune italiano di 154 224 abitanti, capoluogo della regione autonoma della Sardegna e centro principale della propria città metropolitana, comprendente, oltre al capoluogo, altri comuni ad esso conurbati e diversi centri dell’hinterland, per un totale di 17 comuni e 431 741 abitanti.

Sede universitaria e arcivescovile e città dalla storia plurimillenaria, è il centro amministrativo storico dell’isola essendo stata, sotto la denominazione di Caralis, capoluogo della provincia di Sardinia et Corsica durante il periodo romano e successivamente capitale del Regno di Sardegna, dal 1324 al 1720, e poi dal 1798 al 1814. Il suo porto è classificato “internazionale” per via della sua importanza; svolge funzioni commerciali, industriali, turistiche e di servizio per passeggeri.

Cagliari si affaccia al centro del golfo degli Angeli, nella costa meridionale della Sardegna. La città, che si sviluppa intorno al colle dello storico quartiere di Castello, è delimitata ad est dalla Sella del Diavolo e dallo stagno di Molentargius, a ovest dallo stagno di Cagliari, a sud dal mar Tirreno e a nord dal colle di San Michele e dalla pianura del Campidano.

Ha in comune con Roma, Lisbona, Praga e Istanbul il fatto di essere stata costruita su sette colli calcarei che identificano altrettanti quartieri cittadini: Castello, Tuvumannu/Tuvixeddu, Monte Claro, Monte Urpinu, Colle di Bonaria, Colle di San Michele, Calamosca/Sella del Diavolo. A questi vanno aggiunti i più bassi rilievi di Montixeddu, Monte Mixi e Cuccuru ‘e Serra.

 

Il Castello è il principale dei quattro quartieri storici della città di Cagliari. Sorge in posizione preminente, su un colle calcareo, a circa cento metri sul livello del mare. Popolarmente il quartiere è indicato senza l’articolo.

I Pisani fondarono questo quartiere nel XIII secolo, lo fortificarono, dotandolo di mura, torri e bastioni e vi trasferirono le sedi del potere civile, militare e religioso dalla decaduta capitale giudicale di Santa Igia. Da allora, sotto ogni dominazione, da quella Pisana (XIII – XIV secolo), a quella Aragonese-Spagnola (XIV – XVIII secolo) e Piemontese (XVIII – XIX secolo), fino al secondo dopoguerra il Castello ha ospitato i palazzi del potere e le residenze nobiliari, tanto da identificarsi con la città, che non a caso in sardo si chiama Castéddu. Al quartiere ancora oggi si accede attraverso le antiche porte medievali, aperte nelle mura che ancora cingono gran parte del perimetro del Castello, isolandolo dal resto della città.

Il Castello ospita attualmente importanti istituzioni, quali la Prefettura e l’aula Consiliare della Città Metropolitana di Cagliari nei locali del palazzo Reale, ubicato nella Piazza Palazzo.

La Parrocchia del Castello è intitolata a Santa Cecilia e ha la sua sede nella Chiesa Cattedrale, la chiesa principale dell’Arcidiocesi di Cagliari, anch’essa nella Piazza Palazzo.

Anche l’Università degli Studi di Cagliari ha in Castello la sua sede principale, nel palazzo settecentesco che ospita gli uffici del Rettorato.

Il quartiere si sviluppa sul classico schema detto a fuso, caratterizzante diversi quartieri e città di origine medioevale, con la cinta di mura e torri che stringe il nucleo abitato in corrispondenza delle estremità nord e sud. Le due estremità del Castello sono collegate tramite lunghe e strette strade, a loro volta connesse da vicoli e scalette.

Il centro del Castello è percorso interamente dalla via Lamarmora, o La Marmora, intitolata al generale Alberto Ferrero della Marmora, che scende dalla piazza Indipendenza, a nord, passa per la centrale piazza Carlo Alberto e termina nel piccolo slargo di piazzetta Lamarmora, a sud. La via, denominata dai Pisani ruga mercatorum, prima di prendere l’attuale denominazione era conosciuta come via Dritta (nome che mantiene ancora in sardo: sa ruga deretta). L’antica ruga marinariorum, poi via dei Cavalieri e attualmente via Nicolò Canelles, intitolata al canonico che introdusse la tipografia in Sardegna nel XVI secolo, inizia anch’essa da piazza Indipendenza e termina al bastione di Santa Caterina (in sardo sa ruga de is caballerus nella parte alta e sa ruga de Santa Caterina nella parte bassa), mentre la più corta via Martini, antica ruga fabrorum, segue la linea dei palazzi sul lato est di piazza Indipendenza e conduce alla piazza Palazzo. Dal lato sud di piazza Palazzo partono due viuzze che conducono verso il bastione di Saint Remy, la via Duomo, un tempo conosciuta come via dei Pellicciai o via della Speranza (in sardo sa rugh’e sa Seu, ossia la via della Cattedrale), e la via del Fossario (antica area cimiteriale annessa alla Cattedrale; in sardo su Fossariu) che, superato un buio portico, offre un bel colpo d’occhio su un’ampia veduta panoramica della città.

Altra importante direttrice del quartiere è la via dei Genovesi, accesso diretto al Castello da Stampace tramite la salita di via Porcell, e che termina nella piazzetta Lamarmora. Dalla via dei Genovesi, prima traversa a destra arrivando da via Porcell scende la via Santa Croce, l’antico vicus iudeorum, che costeggiando il bastione Santa Croce, conduce alla Torre dell’Elefante (in sardo, ancor oggi sa ruga de is giudìus). L’area del quartiere compresa tra via dei Genovesi e via Santa Croce, nel Medioevo quartiere ebraico, è caratterizzata dalle viuzze più anguste del Castello, una di queste denominata eloquentemente proprio via Stretta. In questa zona si trova anche la suggestiva via Corte d’Appello, ricoperta dalle crociere del portico dell’ex Collegio Gesuitico.

 

Fonte: Wikipedia

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