Cresciuto immerso nella campagna abruzzese, Marco Ferrante ha nutrito, sin da piccolo, una sensibile connessione con la natura. Il fortissimo interesse a comprenderne le dinamiche è culminato con l’eccezionale esperienza vissuta al fianco di uno sciamano aborigeno della nazione di Bundjalung Country, la punta più a est dell’Australia. Marco è giunto nella “Terra del Sogno” subito dopo il conseguimento della laurea, percorso affiancato da un profondo studio delle discipline orientali, in particolar modo del Reiki, diventandone Master, nel 2006.
Il didgeridoo è uno strumento musicale ancestrale, scoperto in natura, in grado di produrre vibrazioni dalle proprietà uniche, grazie all’onda scalare che è in grado di “pulire”, etericamente, i nostri corpi aurici. I diversi livelli di percezione coinvolgono corpo e mente: il corpo avverte il calore dell’aria, l’odore del legno, la vibrazione che lo accarezza in modo sottile; i muscoli e gli organi interni, in generale tendono a rilassarsi, ricercando il loro naturale equilibrio. L’utilizzo del didjeridoo nasce tra gli aborigeni dell’Australia settentrionale; questo strumento, grazie anche alla sua naturalità e semplicità, insieme alle sue peculiarità di guarigione e meditative, è giunto fino a noi così com’era ai suoi primordi, databili probabilmente tra i 2 mila ed i 15 mila anni fa. Marco Ferrante utilizza più didjeridoo nei suoi incontri vibrazionali: grazie all’utilizzo di altezze sonore differenti e ritmiche, tocca nel profondo l’animo di ciascuno, crea delle potenti forze di guarigione e trasformazione, stimola, nei partecipanti al “cerchio”, il riallineamento energetico del corpo fisico, mentale e spirituale.